Relazioni matrimoniali. Dottore perché quella volta mi sono sposato/a? Questa è una domanda che mi viene spesso posta quando incontro le coppie o i pazienti che hanno problemi matrimoniali. Rispondere non è facile ad una coppia sposata, perché lo facciamo per svariati motivi, ma il bisogno, perché si parla proprio di bisogno d’unirsi con l’altro, deriva molto probabilmente da fattori genetici evoluzionistici. Non si spiegherebbe perché in tutte le società, religioni o latitudini troviamo lo stesso comportamento. Quindi come ci viene naturale camminare, esplorare e dormire, molto probabilmente ci viene naturale unirci in relazioni stabili.
L’errore che più spesso commettiamo è pensare che anche una relazione stabile debba progredire in modo naturale, senza il nostro impegno e la nostra attenzione. Rimanere assieme ad una persona dovrebbe essere naturale come bere un bicchiere d’acqua o fare una passeggiata. Invece non è così perché anche se è naturale ricercare una relazione stabile, non è detto che la relazione si autorealizzi in modo autonomo, senza porci attenzione, responsabilità ed impegno costante.
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A tutte le persone che si pongono la domanda: perché mi sono messo/a assieme a questa persona, di seguito troverà un decalogo da seguire per sostenere il partner nei periodi più difficili.
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Ricordate sempre che la relazione serve a rendere felice l’altra persona. Troppo spesso stiamo attenti a quello che riceviamo e non a quello che diamo.
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In una relazione vivrai di sicuro dei momenti belli e brutti; non poi sperare o credere che la relazione sia sempre e solo gioia e felicità.
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Allo stesso modo nella relazione ci saranno momenti di benessere, ma anche di malattia, sia fisica sia psichica. Sii consapevole che alcune volte dovrai curare il partner e altre volte verrai curato.
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La relazione non è solo unione ma anche separazione. Sii sempre pronto a viverti la separazione così come a rimanere unito al tuo partner. Unione e separazione in una relazione fluiscono di continuo come le onde che bagnano una spiaggia.
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Quando inizi una relazione il “me”, “te”, “mio”, “tuo” non funzionano più; abituati a pensare a programmare ed a progettare il futuro usando il “noi” e “nostro”.
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In una relazione i problemi non si possono evitare ma solo affrontare. Qualsiasi relazione sarà costellata di problemi da risolvere e ricordate che se incontrate un problema allora ci sarà anche una soluzione. Se non c’è una soluzione allora quello che state affrontando non è un problema, ma un dato di fatto e in questo caso accettatelo.
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Se vi sentite stanchi e pensate come sarebbe vivere con un altro compagno/a fermatevi ed iniziate a pensare cosa potete cambiare di voi stessi e non come sarebbe cambiando il partner.
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Non fatevi ingannare dai grandi gesti d’amore o dalle imprese per riconquistare il vostro partner. Ricordatevi sempre che piccole azioni e gesti modesti producono grandi risultati. Una gentilezza, un gesto carino e affettuoso protratti nel tempo tengono unita una coppia.
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Una relazione ha bisogno della presenza di entrambi i membri. Essere presenti non solo fisicamente ma mentalmente e soprattutto empaticamente, potrà dimostrare al vostro compagno/a il vostro interesse. A volte l’unica cosa che possiamo fare per il nostro compagno/a è far sapere che ci siamo.
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Dopo la prima fase d’innamoramento una relazione ha bisogno della soddisfazione di entrambi. L’amore si trasforma, ma la soddisfazione deve sempre rimanere. Chiedetevi di che cosa ha bisogno la vostra relazione per essere soddisfacente per entrambi e lavorateci.