Emozione paura. Per conoscere la paura devi conoscere cosa teme l’essere umano. L’essere umano ha paura dell’abbandono e del sentirsi separato. Nella pratica clinica uso spesso il “test dei colori di Lϋscher”. Per chi non lo conoscesse è un test che si basa sulla scelta di una serie di tonalità di colore e, in base alla scelta dei diversi colori, emerge quanto si è in equilibrio.
In equilibrio tra cosa? di cosa hai paura? Secondo Lϋscher l’essere umano segue una semplice regola naturale; in natura tutto tende all’equilibrio e l’essere umano ricerca inconsapevolmente l’equilibro fondamentalmente tra quattro aree e rifigge dalla paura.
La prima è l’autoconsapevolezza di noi stessi. La seconda è l’energia che abbiamo e che utilizziamo per raggiungere i nostri obiettivi. La terza area è come e quanto riusciamo a proiettarci nel futuro e per ultimo, ma non meno importante, è quanto siamo capaci di affidarci in una relazione.
Spesso emerge che le persone non sono capaci di affidarsi, di fidarsi dell’altro. Viviamo in una società che sempre più spesso ci costringe a credere solo in noi stessi. Abbiamo sempre più paura di essere “fregati” dall’altro. Nell’immaginario comune l’altro è colui che, se può, ci “frega” e ci imbroglia; abbiamo sempre più paura delle persone, persino delle persone a noi vicine. Il risultato di questo atteggiamento è un costante stato di tensione perché, solamente se impariamo a fidarci ed a affidarci all’altro, possiamo rilassarci e recuperare le forze.
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Ma come facciamo ad imparare a lasciarci andare e ad affidarci?
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Sii pronto al nuovo. Solamente se imparerai ad accettare le cose nuove, sia quelle esterne, sia quelle interne a te stesso, imparerai qualcosa di nuovo. Sii pronto a fare cose nuove, ad accettare pensieri nuovi, cibi che non hai mai mangiato, posti che non hai mai visto: solo in questo modo imparerai ad accettare anche l’altro come risorsa e non solo come minaccia.
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Se non accetti l’altro, molto probabilmente, non accetti nemmeno te stesso. Viviamo in una società che molto spesso non ci piace, facciamo un lavoro che non amiamo, viviamo in case, quartieri e città che odiamo. Il risultato è che non amando quello che sono, non posso amare nemmeno l’altro. Impara ad amarti, a fare cose che ami, a dare una direzione alla tua vita. Scegli dove vivere, cosa fare. Solo in questo modo potrai iniziare a vedere l’altro anche come risorsa e non solo come un ulteriore elemento da odiare.
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Siamo sempre di corsa e non c’è mai spazio per nulla e nessuno tranne che per la fretta. Tra tutta questa frenesia l’altro spesso diventa un ostacolo, un intralcio. Allora impara a fermarti ed a stare in primis con te stesso e, solo successivamente, imparerai che esiste anche l’altro.
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Quando ci fermiamo il problema più grande è iniziare a sentire la nostra voce interiore. Spesso il nostro giudice interiore è il più spietato che conosciamo. Siamo sempre troppo critici con noi stessi anche perché viviamo in una società in cui bisogna sempre fare di più e non ci si può mai rilassare perché si può sempre fare meglio.