Reazioni psicologiche alla situazione pandemica post Covid. Che fatica in questo periodo post Covid! Come superare il disturbo post traumatico da stress da pandemia post Covid! In questo tempo post pandemica da Covid la stanchezza è un elemento che si fa particolarmente sentire. Moltissime persone lamentano di far fatica a riprendersi.
Ammettere a se stessi la fragilità è una grande forza che ci dice che riusciamo a metterci a nudo di fronte alle sfide della vita. Anche se nel pensiero comune potrebbe essere giudicata come una debolezza.
Ma come affrontarle? Come superare la pesantezza che per molti è diventata parte della quotidianità?
E’ stata fatta un’indagine sui disturbi post traumatici da stress e sui sintomi d’ansia e dell’umore, la prima mai condotta su campioni di pazienti già affetti da disturbi d’ansia e di umore. Ciò che emerge dallo studio, coordinato dall’Università di Pisa e pubblicato su The Journal of Clinical Psychiatry, è che le persone più vicine agli epicentri pandemici sono quelle che maggiormente hanno sofferto di disturbi mentali.
Si potrebbe dire che stiamo vivendo una depressione generalizzata post traumatica come un terremoto o una catastrofe naturale che ha colpito il nostro sistema emotivo.
Cosa fare? Quali anticorpi attivare?
La risposta è stimolare e rafforzare la resilienza allo stress, questo presuppone non trascurarsi, avere cura di sé e delle relazioni.
Il concetto di resistenza psicologica “Hardiness” allo stress fa riferimento alla capacità di una persona di gestire e rispondere ad eventi stressanti con strategie di coping che trasformano le circostanze potenzialmente sfortunate in opportunità di crescita.
Kosaba, Maddi, Kahn hanno elaborato il Modello 3C che ha al centro il costrutto “Hardiness”. Si tratta della misura in cui le persone pensano di essere in grado di affrontare situazioni stressanti e di ridurre l’impatto di stress, grazie alla capacità di impegnarsi in prima persona in compiti specifici.
Le tre componenti del modello 3C sono:
Commitment (impegno): riguarda la nostra capacità di coinvolgerci attivamente, in prima persona, in compiti realistici e affrontabili con le nostre competenze e nel nostro ruolo, anche piccoli ma positivi. La consapevolezza del nostro valore e del nostro significato per gli altri ci spinge all’impegno e ci stimola ad affrontare la situazione problematica. Quindi a non sentirsi in balia degli eventi.
Control (controllo): l’impegno e la consapevolezza di farsi coinvolgere nelle attività in modo attivo con degli obiettivi da raggiungere.
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Challenge (sfida): la capacità di sentire che il problema o la difficoltà sono una sfida alle nostre capacità, una sfida che possiamo accettare e vincere, sicuri che supereremo la crisi e che, anche se ci saranno perdite e costi da pagare, saremo arricchiti dall’esperienza capaci di leggere gli aspetti positivi e negativi. Attenzione a non confondere l’impegno con l’arroganza, con la presupponenza irrealistica, né con l’onnipotenza.
Come fare?
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Pensi ai familiari, agli amici o a persone di riferimento che apprezzano il tuo impegno e dalle quali troveresti supporto, li contatti e condividi con loro.
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Pensi a colleghi che possono comprendere la tua situazione, li contatti e ti confronti con loro.
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Anche se il problema è nuovo pensi al passato a quando hai superato altre difficoltà.
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Se il problema sembra troppo grande, procedi a piccoli passi.
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Pensa che adesso stai vivendo un momento difficile una volta superato ti sentirai più forte.
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Ricorda a te stesso/a che sfidare le avversità è doloroso ma permette di migliorare le proprie capacità, rafforza legami e valori importanti, restituisce a noi una rinnovata immagine positiva.