Venire a conoscenza d’aspettare un figlio è come salire sulle montagne russe e essere presi da una moltitudine d’emozioni, sensazioni fisiche, stati d’animo, aspettative e sogni ad occhi aperti.
Si è soliti dire che una donna diventa madre quando viene a sapere che aspetta il proprio bambino e l’uomo diventa padre solo quando prenderà in braccio il figlio.
Dalla mia esperienza posso confermare questo detto popolare. Una donna si sente madre fin da subito e inizia a mettere in atto una serie di schemi mentali e di comportamenti con l’obiettivo di tutelare la creatura che sta già crescendo.
Man mano che il tempo passa e il proprio corpo cambia, in quei nove mesi caratterizzati da un arcobaleno d’emozioni e stati fisici: felicità, eccitazione, gioia, stanchezza, dolori e paura che come i colori di un arcobaleno iniziano lentamente a formarsi fino a raggiungere il proprio apice al momento del parto.
Il travaglio e il parto possono essere ricordati come momenti piacevoli o come momenti di assoluto dolore e di sofferenza. La gestione del dolore in queste fasi può essere affrontata in tanti modi e si possono scegliere interventi di tipo farmacologico e non farmacologico.
Le differenze tra i due approcci sono molte e sostanziali, principalmente gli interventi farmacologici vengo somministrati esclusivamente durante il travaglio, invece molti degli interventi non farmacologici vengono insegnati durante la gestazione, settimane prima del travaglio e del parto.
Interventi di tipo farmacologico:
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l’analgesia inalata,
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la somministrazione di oppioidi,
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l’utilizzo di narcotici
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l’epidurale.
Interventi non farmacologi:
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ipnosi,
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biofeedback;
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tecniche di rilassamento;
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immersione nell’acqua;
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aroma terapia;
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agopuntura;
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metodi manuali;
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iniezione intercutanea o sottocutanea di acqua sterile;
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transcutaneous electrical nerve stimulation (TENS).
L’ipnosi è uno stato naturale della nostra mente e non c’è nulla di magico o di soprannaturale.
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Fin dall’antichità gli uomini hanno utilizzato questo stato mentale naturale per gestire il dolore. L’utilizzo dell’ipnosi durante il travaglio e il parto ha come obiettivo la gestione di tutti i pensieri relativi al dolore e di far emergere tutte le potenzialità consce ed inconsce della partoriente.
Ma come funziona il percorso di preparazione al parto mediante l’utilizzo di tecniche ipnotiche?
Bisogna specificare che il percorso alla preparazione al parto incomincia prima del momento del parto. Non ci sono protocolli precisi, in letteratura sono riportati studi in cui sono previsti una decina d’incontri individuali o otto incontri di gruppo a partire dalla 29ª/30ª settimana di gestazione. Altri studi prevedono l’inizio del percorso al parto dalla 15ª settimana, con i primi incontri dedicati alla tecniche di rilassamento per poi fare una pausa e riprendere il percorso dalla 30ª settimana fino alla 38ª.
Gli obiettivi della tecnica ipnotica nella preparazione del parto sono:
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migliorare l’ascolto del corpo e delle emozioni;
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imparare a gestire le paure e le ansie della gravidanza e del parto;
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ristrutturare tutti i messaggi negativi che la partoriente riceve;
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insegnare alla partoriente d’isolarsi dall’ambiente caotico durante il travaglio e il parto;
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aumentare il senso di controllo e d’autonomia durante il travaglio e il parto;
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aumentare la consapevolezza nel qui e ora;
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instaurare un rapporto a due tra la madre e il figlio che deve nascere;
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attingere alle risorse della madre per instaurare un legame con il figlio, utile anche dopo il parto.