Solitamente si è abituati a pensare e associare il significato della parola igiene a “pulizia”. Quindi si parla di igiene della casa, igiene della persona, ultimamente con la pandemia il termine igiene/igienizzare è stato usato con alta frequenza e “igienizzare” è diventato, per alcuni una forma “maniacale” che nasconde fobie, ossessioni e paure ancestrali.
Questo approccio così meccanico legato al termine igiene fa pensare al significato che la parola stessa ha sugli aspetti emotivi.
Le domande sono:
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Cos’è l’igiene Emotiva?
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Esiste questa pratica di cura?
In questo nostro tempo si è tendenzialmente predisposti a pensare e ad agire più sulla cura esteriore. Infatti la nostra società esprime la tendenza a proiettare pensieri e azioni alla ricerca della bellezza, della perfezione con l’orientamento più verso gli aspetti concreti che verso quelli emotivi.
Il motivo è che è più facile e come detto già in altri articoli il cervello dell’uomo tende a scegliere il percorso meno faticoso.
Il termine “igiene emotiva” è stato coniato dal Dalai Lama nel 2016 in occasione di una conferenza tenutasi in India. Secondo il religioso la mancanza di questa dimensione porta a vivere disagio e malessere.
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Secondo lo psicologo Saligman è importante sviluppare e promuovere costrutti quali la fiducia, la speranza, la resilienza per affrontare le sfide emotive che la vita ci pone di fronte.
Guy Winch, membro dell’American Psychological Associazion (APA), ha contribuito a dare informazioni e una documentazione più completa, tanto che oggi, l’igiene emotiva viene intesa come parte dell’igiene mentale e prevede misure di prevenzione.
Una delle sfide attuali della psicologia della salute è la prevenzione al fine di contrastare il disagio psicologico e prevenire malattie mentali gravi come la depressione, i disturbi provocati dall’ansia, stress, autolesionismo e persino il suicidio.
L’igiene emotiva rientra quindi in questa prospettiva: offrire misure adeguate per “allenarsi” nella salute mentale, nella prevenzione, nell’esercizio consapevole del benessere emotivo.
Come allenarsi a Curare il Mal Essere?
Prendersi cura del dolore.
Quando sentiamo dolore emotivo: frustrazione, malinconia, angoscia, senso di fallimento, sfiducia, non procrastinare e non negarti facendo dell’altro o addirittura assumere farmaci, droghe, fumo o alcool per calmare la sofferenza. I problemi emotivi hanno bisogno di risposte attive, di misure e strategie coraggiose per guarire.
Smettere di dissanguarsi emotivamente
Quando comprendiamo che una relazione ci ferisce perché non si vive il rispetto, la fiducia reciproca ma piuttosto si vive la prepotenza e la predominanza …. quando senti questa ferita sanguinare….Decidi di curarti di tamponare la ferita emotiva prendendoti un Tempo di cura per te! Poi distanziarti! Non provare a coprire la lesione con frasi del tipo “è solo un periodo”, “cambierà”, “ho sbagliato io”. Ricordati che l’igiene emotiva necessita l’adozione di misure preventive. Se sei consapevole di alcune ferite dolorose, meglio reagire. Prima agirai, prima sarai in grado di curare le ferite.
Allena l’autostima
L’autostima va allenata e coltivata perché ci permette di vivere la soddisfazione di sé cioè l’intima consapevolezza del proprio valore. Ci fa sentire la fiducia nelle proprie capacità di svolgere un determinato compito. Dà coraggio quando le nostre emozioni ci bloccano e ci fanno perdere la calma. Ci ricorda che meritiamo cura e ne abbiamo bisogno.
Allo stesso modo dobbiamo ammettere che non è facile cambiare il corso dei nostri pensieri. Nella maggior parte dei casi c’è bisogno di chiedere aiuto quindi rivolgersi ad un supporto psicologico specializzato al fine di ritrovare un equilibro sano per la propria mente.
L’igiene emotiva dovrebbe far parte della nostra quotidianità come forma di prevenzione, di pulizia quotidiana con cui evitare la sofferenza e il malessere che porta all’infelicità.