Non è mai facile uscire dalle nostre Confort Zone. Siamo sempre molto restii a lasciare i sentieri conosciuti per avventurarci in percorsi che non conosciamo.
L’istinto ci porta costantemente a compiere le stesse cose, ben note, anche se ci sentiamo intrappolati. In alcuni casi ripetere gli stessi schemi, gli stessi comportamenti è fonte di disagio, se non di vere e proprie patologie.
Perché lo facciamo?
La risposta potrebbe sembrare quasi banale, ma è ricca di significato.
Fuori dalle nostre Confort Zone c’è sofferenza.
Cosa sono le Confort Zone?
In molti casi la Confort Zone è un luogo fisico, ma può anche essere uno stile di vita, un comportamento, uno schema mentale che viene perpetrato per eludere la sofferenza. Più in generale tutto quello che viene identificato come doloroso.
Per comprendere quali sono le proprie Confort Zone non è difficile. Basta fare questo semplice esercizio.
Chiudi gli occhi e rilassati. Pensa a cosa odi fare. Potrebbe essere viaggiare, incontrare persone nuove, andare a trovare i familiari, fare una attività sportiva. Cosa fai per evitare l’attività che hai identificato? Ecco la tua Confort Zone.
La strategia che hai appreso per non fare quello che non ti piace, perché ti crea sofferenza, tensione, disagio è la tua Confort Zone.
Ma non è tutto.
Oltre ad evitare la sofferenza nella tua Confort Zone vuoi provare piacere. Il piacere lo otteniamo con una infinità di dipendenze: internet, social, acquisti, fumo, alcool o il cibo.
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Sostituire la sofferenza con il piacere è come farsi un bel bagno caldo, come entrare in baita in montagna calda e accogliente quando fuori imperversa la tempesta di neve. Potresti pensare. Cosa c’è di strano e di sbagliato nel fare tutto ciò. In fin dei conti vivere dovrebbe essere piacevole, rassicurante proprio come immergersi in una piscina termale.
Ma non è così.
Rimanere nella propria Confort Zone vuol dire pagare un prezzo altissimo, perché nella Confort Zone non c’è vita, non c’è apprendimento. La vita offre infinite possibilità, ma si possono raggiungere solo se accettiamo uno stato di sofferenza.
In teoria la Confort Zone dovrebbe salvaguardare il benessere e migliorare la vita, in realtà la sta solo decurtando del suo valore.
Rimanere nelle proprie Confort Zone ci fa sentire bene in quel momento, ma verrà il giorno che dovremo saldare il conto per aver preferito un benessere facile ed immediato solo per evitare una sofferenza che in molti casi è solo nella nostra mente.
Per comprendere quanto la Confort Zone può essere pericolosa non solo per l’uomo ti riporto questo esperimento.
I ricercatori hanno messo un topo sopra un vaso ripieno di riso. Il topo avendo trovato tutto quello di cui aveva bisogno ha continuato a mangiare il riso senza sentire il bisogno di spostarsi. Alla fine, anche se aveva la pancia piena ed era soddisfatto si è trovato intrappolato e una volta finita la scorta di riso si è trovato in trappola. Ora per sopravvivere il topo dipenderà da un elemento esterno, altrimenti sarà destinato a perire.
Ricorda
I piaceri immediati e a breve termine portano a trappole nel lungo termine;
se non usi il tuo potenziale lo perderai;
se le cose che stai facendo ti risultano facili e ti senti a tuo agio sei intrappolato nella tua Confort Zone;
se non ti sforzi ad uscire dalla tuaConfort Zone, ne resterai intrappolato.