Nel mio lavoro di psicoterapeuta mi ritrovo spesso con persone che hanno o pensano di avere una bassa autostima. Ho già parlato dell’autostima, di cos’è e di cosa non è ma in questo articolo riprenderò l’argomento. Sempre più spesso mi devo confrontare con questa componente psichica, che mette in seria difficoltà gran parte dei miei pazienti.
Avere una bassa autostima porta le persone a sentirsi insicure, a non fare quello che gli piacerebbe fare, a rinchiudersi in casa e ad isolarsi. La cosa più grave che porta una bassa autostima è il non vivere la propria vita.
L’obiettivo di ogni genitore dovrebbe essere quello di infondere fiducia ai propri figli, di farli sentire capaci senza superare quella linea sottile che porta verso l’arroganza e la superbia. Essere sicuri di se stessi non vuol dire ricercare le attenzioni degli altri attraverso l’approvazione o possedendo beni materiali, come vestiti costosi o auto di lusso. La sicurezza interiore dipende solo dalle esperienze che una persona ha fatto nella vita: più esperienze una persona farà fin dall’infanzia, più imparerà a credere in se stesso.
Immaginate un bambino che inizia a camminare. Geneticamente è predisposto a farlo ed inizierà a farlo cercando l’attenzione del genitore. Se il genitore è apprensivo ed ansioso, cercherà di proteggerlo in modo ansioso senza permettergli di sperimentarsi. Invece, se il genitore è presente ma non apprensivo, permetterà al bimbo di sperimentarsi e, solo in questo caso, il bambino potrà iniziare a camminare imparando ad avere fiducia. La sicurezza in noi stessi la acquisiamo fin dalla nascita e lo facciamo grazie alle esperienze che gli adulti ci permetto o non ci permettono di fare.
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Purtroppo, la persona insicura di se stessa entra in un circolo vizioso che la porterà a non fare mai nuove esperienze ed allo stesso modo la persona sicura di se stessa farà l’esatto contrario: cercherà di fare ogni giorno nuove esperienze.
Le persone con una bassa autostima ed insicure si riconoscono perché di solito hanno atteggiamenti e comportamenti ben definiti.
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Di fronte alle critiche si arrendono subito perché pensano che la critica sia un blocco ed un attacco alla loro persona e non un modo per migliorarsi.
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Sono alquanto critici nei confronti degli altri. Difficilmente vedono negli altri delle risorse ma riescono a vedere solo i lati negativi della cooperazione.
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Si barricano dietro a mille scuse. Hanno sempre la scusa pronta per non fare le cose o per mollare un progetto che stanno seguendo.
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Non sanno cosa sono la disciplina e le regole. Iniziano con buoni propositi e si danno delle regole che immancabilmente non rispettano.
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Sono assolutamente inclementi e severi con se stessi.
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Se sbagliano non si danno mai una seconda possibilità.
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Hanno difficoltà a chiedere aiuto, perché hanno paura che gli altri vedano i propri limiti.
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Non sanno dire NO. Sono sempre pronti a dire di Si anche se non hanno voglia o non possono. Poi, però, si pentono amaramente per aver dato la propria disponibilità.
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Il fallimento è la peggiore catastrofe che possono viversi ed è assolutamente da evitare. Fallire vuol dire morire.
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Sono costantemente pervasi da uno stato di paura per qualsiasi cosa.