Come superare la fine di una relazione. La fine di una relazione, soprattutto se improvvisa, stimola gli stessi centri cerebrali del dolore fisico. Questa scoperta, fatta dal professor Edward Smith della Columbia University nel 2011, dimostra che il dolore emotivo è processato dalle stesse cellule cerebrali del dolore fisico. La fine di una relazione può essere paragonata alla stregua di un dolore fisico.
Quando la fine di una relazione si trasforma in angoscia abbandonica.
Quando vedo nei miei studi dei pazienti che chiedono aiuto perché la loro relazione è finita, vedo delle persone che soffrono in modo profondo. Vivono un sentimento di distruzione e frantumazione emotiva che si esprime anche a livello fisico con dolori specifici.
I consigli degli amici
Non è facile portare sollievo in questi casi. Tutto quello che viene detto non viene recepito. Sembra quasi che la persona sia finita in un buco nero profondissimo, dove non filtra luce, e ci sia solo dolore. I consigli che queste persone hanno già ascoltato non servono a nulla. Di solito amici e parenti consigliano di distrarsi, d’uscire con gli amici, d’iscriversi a qualche corso o di cercare subito un’altra relazione. Tutte queste persone, sono sicuro in buona fede, non comprendono pienamente lo stato di negazione della persona. Infatti il processo di guarigione è molto lento e i passi da fare necessitano di cautela e attenzione.
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Il rimuginino continuo
Queste persone sembrano voler restare nella sofferenza e non accettano di muoversi dal loro stato di tormento. In questi casi la persona entra in un vortice ossessivo di pensieri che riguarda solo la relazione appena finita. Non di rado si colpevolizza per quello che doveva fare o non ha fatto, oppure continua a pensare come potrebbe essere stata la relazione se fosse andata bene. Questi sono solo due esempi dei pensieri ossessivi che la persona inizia a riprendere continuamente. Ogni pensiero lo riporta costantemente alla relazione finita.
Non vi nego che in questi casi non è facile portare aiuto alla persona. A volte mi chiedo se sono stato efficace alla fine della seduta. Mi chiedo se la persona ha trovato un po’ di sollievo oppure se sono riuscito a dare degli strumenti, per superare l’angoscia che stava vivendo.
Ho elaborato un piano terapeutico con cinque punti chiave su cui lavorare con questi casi clinici. I passaggi sono elencati in modo non casuale, non si può iniziare dall’ultimo o saltare a un altro senza prima aver ben rielaborato il precedente.
Cosa fare in questi casi
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Darsi del tempo
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Imparare a gestire la ruminazione
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Iniziare a prendersi cura di se stessi
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Mantenersi lontani dall’ex
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Iniziare a elaborare la perdita