Cos’è la psicologia positiva?
La persona comune pensa che la psicologia positiva sia un modo di pensare positivo – Andrà tutto bene – ve la ricordate questa frase all’inizio della pandemia? Pensare positivo non è sbagliato, ma non serve a molto se ci deresponsabilizziamo. L’obiettivo principale della psicologia positiva, fondata nel 1990 da Seligman, è quello di riconoscere e ampliare le competenze dell’individuo, facendo leva sui suoi punti di forza. Inoltre, è suo scopo stimolare un cambiamento nella psicologia, spostando il focus degli aspetti positivi dell’esperienza umana, dall’individuo a livello sociale.
Diventa dunque necessario rielaborare i vissuti negativi, modificandoli in modo da trovare nel passato benessere e soddisfazione e nel presente auto accettazione e auto efficienza. Invece nel futuro speranza, fiducia e ottimismo. Rielaborare i vissuti negativi vuol dire dare nuovo significato emotivo a quello che abbiamo vissuto. Rielaborare non vuol dire dimenticare, giustificare o sublimare l’esperienza passata, bensì accettarla e darle un nuovo significato.
I pilastri della psicologia positiva
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Speranza: si articola nella capacità di mettere a fuoco chiaramente gli obiettivi, individuare delle strategie specifiche per raggiungerli e stimolare la motivazione ad usare queste strategie.
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Ottimismo: si intende il modo in cui le persone si spiegano le cause degli eventi. Si esplica in termini di internalità (focus interno), globalità e stabilità.
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Adattabilità: si fa riferimento ad una serie di abilità che permettono all’individuo di riuscire a fronteggiare in modo positivo avversità e situazioni di rischio e a riprendersi prontamente da un insuccesso.
L’importanza della speranza
Piero Pelù negli anni 90’ cantava – chi visse sperando, morì non si può dire – frase emblematica che mi ha sempre fatto pensare. La forza delle speranza ha salvato molte vite nei lager nazisti. La speranza d’essere salvati come racconta Ambrogio Fogar nel suo libro “400 giorni intorno al mondo” gli ha permesso di sopravvivere dopo il naufragio della sua barca. Per quanto riguarda la speranza, essa è associata a numerosi risultati positivi, in quanto più si è speranzosi più ci si da da fare per raggiungere i propri obiettivi.
Più un individuo ha alti livelli di speranza, più ha competenze sociali, interazioni personali positive e comportamenti solidali verso gli altri.
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L’importanza dell’ottimismo
Per quanto riguarda l’ottimismo, esso funge un ruolo importante nell’autoregolazione del comportamento, in quanto svolge una funzione protettiva di supporto.
Rispetto ai pessimisti, i più ottimisti si caratterizzano per:
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alti livelli di benessere soggettivo
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maggiori livelli di autostima
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minori livelli di stress
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minor presenza di sintomi depressivi e un numero inferiore di ideazioni suicidarie
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minor livelli di aggressività