Dopo l’ultimo articolo che ho scritto sulla differenza tra tristezza e depressione, molte persone mi hanno scritto che è stato molto utile leggerlo perché hanno capito che non erano depresse ma solo tristi. Forse è vero che la depressione è il male del secolo, ma è anche vero che molte persone non sanno cos’è la depressione. Aggiungerei anche: “ben per loro!”.
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Quali sono i sintomi di una vera depressione?
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Vivere per molti giorni, settimane e mesi uno stato umorale molto basso, per capirci sentirsi tristi anche senza alcun motivo valido. In questo caso la variabile temporale è fondamentale.
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Sentirsi scarichi, senza energia, senza forze per fare le normali attività quotidiane. Quando dico “normali attività quotidiane” non intendo andare a fare jogging, ma anche solo alzarsi dal letto o vestirsi per affrontare la giornata.
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Vivere paure immotivate come la paura per il futuro o paure esistenziali come “cosa ci faccio al mondo” o “a cosa serve vivere”. Queste domande sono quesiti che tutte le persone si fanno primo o dopo. Il problema non è farsele ma lasciarle andare con o senza una risposta. Le persone depresse, a differenza di quelle non malate di depressione, continuano a farsele. Ora, capirete anche voi che sono domande senza una vera risposta, che filosofi e pensatori di tutti i tempi hanno cercato di dare un senso alla vita, ma le persone depresse si bloccano su questi quesiti.
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Avere difficoltà a concentrarsi, sentirsi confusi. Tutti noi ci distraiamo anche quando leggiamo la gazzetta dello sport o quando guardiamo un film. Le persone depresse però non riescono a tenere la concentrazione sul compito che stanno svolgendo. È facile che la persona depressa, dopo aver cercato di leggere un articolo, non si ricordi nemmeno il titolo o perché stava leggendo quell’articolo.
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Insonnia e problemi legati al ritmo sonno-veglia. Molte persone dopo un po’ di tempo iniziano a dormire o cercano di recuperare il sonno perso la notte precedente dormendo la mattina. In questo modo si ritrovano dopo poche settimane ad aver invertito i ritmi sonno-veglia.
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Costante rimugino su quello che è stato. Tutti noi pensiamo alle nostre esperienze passate ma non stiamo costantemente a rimpiangere quello che è stato o quello che poteva essere stato. Le persone che soffrono di depressione, invece, continuano a vivere in un tempo passato perché costantemente pensano a quello che è stato e, soprattutto, su quello che poteva essere stato.
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Pensieri costanti che riguardano la perdita. In una vita è facile perdere qualcosa o qualcuno, anzi direi che è inevitabile. Perdere una persona cara oppure perdere un buon affare è la normalità perché questo vuol dire vivere. Le persone depresse, invece, non accettano la perdita e la vivono con un grandissimo senso di colpa. Sembra che la perdita di una persona o di un bene materiale sia la causa del loro malessere e che non sia sopportabile accettarlo.
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Perdita di interesse per tutto quello che prima era interessante. Molte persone depresse raccontano che tutto è indifferente. Relazioni, amori, lavoro, figli, politica sono argomenti che tutti noi amiamo e per i quali ci arrabbiamo oppure ci sentiamo felici. Per il depresso tutto questo non ha alcun significato. Vedono tutto come se fosse svuotato dal significato che aveva prima. La cosa che fa più male è che sono consapevoli del cambiamento e si ricordano bene come era la loro vita prima della malattia.
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Attacchi d’ansia e immotivati momenti di forte sconforto. Il disturbo di depressione ansiogena è in forte aumento. È molto difficile trovare una persona che soffre di depressione che non soffra anche di ansia. L’ansia è il naturale stato del depresso che riconosce il non essere più lo stesso e questo gli crea una grande paura.