La felicità è uno stato emotivo che tutti cerchiamo di raggiungere e, magari, anche di mantenere per più tempo possibile. Dovremmo, però, ricordarci il ritornello di una canzone famosa di Tonino Carotone: “felicità a momenti e futuro incerto”.
Forse non serve nemmeno essere così cinici, ma la ricerca della felicità ci fa compiere molte delle nostre azioni. Siamo sempre alla ricerca di questo stato emotivo e ci sembra anche la cosa più logica da fare. Per sentirci felici, leggeri e spensierati, acquistiamo ogni genere di bene, mangiamo più del dovuto, beviamo alcolici e assumiamo droghe. Cerchiamo nelle relazioni la nostra felicità, viaggiamo o rimaniamo sul divano a poltrire per lo stesso motivo.
Forse, dovremmo imparare che la felicità non è uno stato emotivo da raggiungere e da mantenere nel tempo. Dovremmo considerare la felicità come un atteggiamento da assumere nei confronti della vita.
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Atteggiamenti delle persone che si sentono felici
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Seguono il flusso delle vita. In altre parole non cercano di tenere tutto sotto controllo; si pongono degli obiettivi e ci lavorano quotidianamente, ma se le cose vanno male, non si disperano; semplicemente ricominciano. Le persone felici non si abbattono, perché sanno che nulla va mai come ci si immagina. Riescono ad essere felici perché il loro atteggiamento nei confronti della vita non è rigido, ma flessibile.
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Riconoscono la durezza della vita. La riconoscono perché sono stati educati a farlo, perché tutto o quasi tutto quello che sono riusciti a raggiungere l’hanno raggiunto con fatica e nessuno gli ha mai facilitato il lavoro. Le persone felici sanno che non c’è nulla di più gratificante che raggiungere un obiettivo difficile, arduo e a volte persino impossibile. Chi vuole la vita facile è destinato alla tristezza e all’infelicità.
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Analizzano le situazioni in modo globale. Le persone felici riescono sempre a vedere l’altra faccia della medaglia ma non solo; riescono a vedere anche che le due facce sono collegate da una terza parte. In altre parole, le persone felici riescono in tutte le situazioni a non fissare la propria attenzione su un solo aspetto, ma hanno sempre una visione d’insieme. Questo atteggiamento facilità uno stato di benessere generale perché in una visione globale coesiste sia il bene sia il male, sia la fortuna sia la sfortuna, sia il bello sia il brutto. Praticamente si guarda la vita per quello che è veramente.
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Vedono nell’altro una risorsa e non una minaccia. Siamo dei mammiferi sociali. Geneticamente siamo predisposti a stare con i nostri simili. Se riusciamo a riconoscere il valore aggiunto che le altre persone ci possono dare e quello che noi possiamo dare agli altri, potremmo solo stare bene. Se vediamo nell’altro una minaccia, impariamo a covare paura e rabbia, due emozioni che non hanno nulla in comune con la felicità. Le altre persone possono arricchirci e farci emozionare. Da soli non riusciremo a provare tutto questo.
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Non conoscono l’invidia. L’invidia è la paura che l’altro abbia qualcosa che noi non abbiamo o non potremmo mai avere. Stare più attenti alle cose che hanno gli altri invece di tenere l’attenzione su noi stessi e sui nostri obiettivi è il miglior modo per essere infelici. Gli altri, come ti ho già detto, sono una risorsa e non degli avversari da battere. La vita degli altri, sia nel bene sia nel male, non deve essere vista come qualcosa da raggiungere o da evitare, ma solo come l’ennesima prova che la vita è assolutamente varia.
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Non si lamentano. Le persone che sanno essere felici difficilmente le sentirai lamentarsi. Una persona che non si lamenta, non lo fa perché non sa farlo; non lo fa, perché ha capito che lamentandosi non uscirà dalla situazione spiacevole in cui si trova. Una persona felice vive il momento ed è nel momento presente che bisogna fare anziché perdere energie e tempo in lamentele o piagnistei. Lamentarsi, lagnarsi o dolersi della vita o di una situazione vuol dire: non sono capace. Una persona che pensa di non essere capace difficilmente sarà felice.