Quante volte ti arrabbi durante una giornata?
Ci sono persone che risponderanno “mai” ed altre che risponderanno “centinaia”. La rabbia è un’emozione arcaica: la conosciamo sin da piccoli. Vediamo spesso bambini arrabbiati, ma anche molti adulti non sono da meno. Non di rado sui giornali si legge che per un banale gesto o una manovra sbagliata in auto si arriva alla tragedia.
Rabbia e paura sono due emozioni primitive che tutti i mammiferi vivono.
Ma come si può gestire uno stato di rabbia?
In questo articolo potrai conoscere dieci modi per gestire la rabbia.
Articoli correlati: 5 consigli per una vita serena – Esperienze negative e blocchi psicologici – Microespressioni: la rabbia – Prontuario contro le critiche – Impara a dire di NO
-
Il primo metodo che ti insegno è quello della respirazione. Ti sembrerà strano ma fare dei respiri profondi e contarli mentalmente potrà aiutarti a calmarti. Se segui i miei articoli saprai già quanto è importante apprendere una corretta respirazione. Respirare ti aiuterà a portare l’attenzione dentro te stesso aiutandoti a non pensare alla persona o dal comportamento che ti hanno fatto arrabbiare.
-
Impara ad allontanarti dalla persona o dell’evento che ti hanno fatto arrabbiare. Anche con la rabbia vale il detto “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”. Nel 90% dei casi quando ci arrabbiamo siamo in presenza della persona che ci ha fatto arrabbiare. Nei casi in cui è possibile, il consiglio è quello di allontanarsi.
-
Impara a sfogare la tensione che hai accumulato. Quando siamo arrabbiati avvertiamo una carica interiore che normalmente non sentiamo. Bisognerebbe scaricarsi urlando (se hai la possibilità di farlo) o dando un pugno ad un cuscino. Muri, tavoli o porte non sono consigliati; tempo fa ho avuto in cura una persona che durante una discussione con un familiare si era rotta la mano perché aveva tirato un pugno al muro di casa. La cosa migliore sarebbe camminare o correre. Impara a fare attività fisica aerobica: oltre a scaricare la tensione aiuta anche a rielaborare pensieri ed emozioni.
-
Impara ad avere una nuova prospettiva, magari quella della persona che ti sta facendo arrabbiare. Quando ci arrabbiamo stiamo pensando in un unico modo: il nostro. Mettersi nei panni dell’altro è molto utile per uscire da uno stato di rabbia.
-
Impara a fermarti. La rabbia è come un fiume in piena, che all’inizio era una ruscello e solo dopo diventa un fiume in piena. Se impari a fermarti, non permetterai alla tua rabbia di montare. Per fermarti segui il punto 1: impara a respirare.
-
Scrivi come ti senti. Scrivere è un’altra attività che permette di rivolgere l’attenzione su se stessi. Ogni volta che la nostra attenzione si sposta dall’esterno all’interno, le emozioni cambiano. La rabbia non sfugge a questa regola. Inoltre, scrivere come ci sentiamo ci permette di fermarci e di fare ordine nei nostri pensieri che, soprattutto quando sono intensi perché carichi di rabbia, non riusciamo a controllare.
-
Impara ad ironizzare. Ti potrà sembrare strano ma tante persone non si arrabbiano mai perché prendono la vita e le “cose” della vita con leggerezza ed ironia. Impara a ridere di te stesso e della vita e ricordati che finché ti arrabbi sei vivo e se hai l’energia per arrabbiarti tanto male non stai.
-
Impara a riconoscere le tue responsabilità. Quando ci arrabbiamo di solito siamo sempre in due. Praticamente in nessun caso la responsabilità è di una persona sola, ma le colpe possiamo ritrovarle da entrambe le parti. Magari non si possono dividere al 50%, ma, se ci fermiamo un attimo, possiamo riconoscere che anche noi abbiamo una parte di responsabilità.
-
Impara a perdonare. Non è facile, ma in molti casi comprendere l’altro e perdonarlo non è solo un precetto cristiano ma è anche un “precetto” psicologico. Ricordati che chi perdona non è debole ma forte: per perdonare bisogna sentirsi superiori all’altro.
-
Se la rabbia non ti abbandona mai ed è la tua fidata compagna da quando ti alzi a quando vai a letto, se la stessa rabbia ti ha messo in difficoltà con amici, colleghi o forze dell’ordine, l’ultimo consiglio, ma non per questo meno importante, è di rivolgerti a uno psicoterapeuta. Ti sarà più facile capire a cosa serve tutta la tua rabbia e perché non la puoi abbandonare.