La gioi è l’emozione che più ricerchiamo ed è indiscutibilmente un’emozione positiva a differenza della rabbia, della paura, del disgusto e della tristezza.
Il grande e indimenticato Principe De Curtis, in arte Totò, la vedeva così la felicità.
Questa emozione è affine al piacere e all’eccitazione, ma il piacere a differenza della felicità è esclusivamente una sensazione fisica.
L’eccitazione anche se è considerata una emozione primaria, non è ancora stata dimostrata essere una emozione universale inoltre è molto difficile dimostrarla in video per la mancanza di segnali fisici. Quindi in questo post parlerò solo della felicità.
Questa emozione può essere provata dopo un periodo di dolore, in questo caso proveremo una felicità di sollievo. La stessa cosa può avvenire quando non proviamo più delle emozioni negative come la rabbia o la paura.
La felicità potrà essere provata anche dopo il piacere fisico come un orgasmo o dopo uno stato di eccitamento. Inoltre certe persone riescono a provarla solo dopo un momento o una emozione negativa.
Possiamo provare felicità anche quando la nostra autostima viene gratificata. Se scopriamo di piacere a qualcuno o se riceviamo dei complimenti “sinceri” su noi stessi, questo ci rende felici.
Di sicuro il sorriso è un indice, ma non indica l’intensità e possiamo essere estremamente felici anche senza sorridere. Inoltre il sorriso potrebbe mascherare altre emozioni che non sono la felicità. Come vedremo in post successivo.
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Le espressioni facciali della felicità:
La mimica della felicità la possiamo riconoscere anche in assenza del sorriso, come già detto precedentemente, ed è facile riconoscere una persona felice dalle espressioni del viso.
La felicità la esprimiamo con la parte inferiore del viso e con un aspetto caratteristico delle palpebre, mentre la fronte e i sopraccigli non sono interessati.
Gli angoli della bocca sono tirati indietro e leggermente sollevati, le labbra possono essere chiuse o aperte esprimendo un sorriso. Quando gli angoli della bocca si tirano e si sollevano si formano due righe che partono dal naso e scendono verso la bocca.
Questa espressione è tipica della felicità, se il sorriso è più accentuato queste rughe si accentuano. Anche la pelle sotto le palpebre viene interessata dallo stiramento della bocca e si formano delle rughe sotto gli occhi e le tipiche zampe di gallina a lato dell’occhio. La parte degli occhi nella felicità è molto importante. Ricordatevi il detto popolare: si ride prima con gli occhi, poi con la bocca.
In questo caso è stato semplice riconoscere una finta soddisfazione.
RIPASSO:
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Gli angoli della bocca sono stirati indietro e sollevati
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La bocca può essere aperta o chiusa
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Si formano le rughe che dal naso scendono verso gli angoli della bocca
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Le guance sono sollevate
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Le palpebre inferiori presentano delle rughe sotto gli occhi e si formano le zampe di gallina