Molto speso sento dire dai miei pazienti: “sono depresso”. In alcuni casi questa affermazione è giusta, ma in molti altri no. Tanti confondono un normale stato di tristezza con una vera e propria patologia psichiatrica come la depressione. Mi piace dire ai miei pazienti tristi che se andassero in un ospedale potrebbero dire che tutte le persone ricoverate sono depresse. Invece non è così perché le persone che si trovano in ospedale non sono ricoverate per depressione ma per mille altre diagnosi. Di sicuro una persona in un letto di ospedale è triste, ma non è detto che sia depressa.
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Che differenza c’è tra depressione e tristezza?
Le differenze tra uno stato normale di tristezza ed uno stato depressivo sono molte.
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La tristezza è un’emozione e come tale non dobbiamo combatterla ed eliminarla. Le emozioni sono stati normalissimi dell’umore e non sono né positive né negative. Siamo tristi quando perdiamo qualcosa che sia fisico o psicologico. La tristezza è la normale reazione alla perdita. Quando una persona è triste, è anche molto facile che riconosca la causa di tale stato umorale.
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La tristezza ha una durata temporale ben precisa: ha un preciso inizio e termina dopo qualche minuto, ora o, al massimo, può durare qualche giornata. Non dura per giorni o mesi.
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Quando uno si sente triste, continua anche con difficoltà le normali attività quotidiane. Studia, lavora e segue le faccende di casa. Ripeto: con difficoltà ma non è fermo ed inetto.
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Quando una persona è triste può piangere, ma riconosce anche il motivo per cui sta piangendo.
Quando una persona è depressa
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Perché venga diagnosticata la depressione, i sintomi, tra cui uno stato profondo ed immodificabile di tristezza, apatia ed abulia devono durare per almeno sei mesi.
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Una persona depressa abbandona completamente le attività della vita quotidiana, non si reca più al lavoro, non si cura della propria persona. Rimane a letto per giorni interi e non si cura di nulla.
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La depressione, oltre a colpire lo stato umorale della persona, colpisce anche lo stato cognitivo. Le persone depresse hanno un’estrema difficoltà a concentrarsi, a portare a termine un semplice compito cognitivo come leggere un libro o risolvere un problema matematico. Anche i pensieri sono molto spesso compulsivi. Se sentite parlare una persona depressa, la sentirete rimuginare sugli stessi pensieri. Può essere che vi parli di fatti accaduti molti anni prima, che non hanno una valenza nel presente; la persona depressa continua a rimuginarci ed è molto difficile, se non impossibile, farla deviare da tali pensieri.
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La persona depressa non riconosce la causa di questo stato psicofisico. Conosce benissimo la tristezza ma vi dirà senza alcun problema che quello che sta vivendo non è tristezza. La persona depressa si sente completamente svuotata, che non vuol dire solamente senza forze ma qualcosa di più profondo come se qualcuno gli avesse tolto l’energia vitale dall’interno.
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Il ritmo sonno-veglia è completamente scombussolato. La persona depressa non dorme sempre come è facile pensare e non dorme nemmeno bene. La persona depressa non ha la forza di alzarsi e di vivere la giornata.
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Molti studi hanno dimostrato che anche il metabolismo delle persone depresse si modifica rallentando in modo significativo.