IPNOSI E PARTO. Sono molte le richieste che mi arrivano sul tema ipnosi e parto. Sempre più spesso si legge in internet che donne dello spettacolo più o meno famose hanno seguito un corso pre-parto affiancato dall’ipnosi.
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Per quanto riguarda la durata del percorso di preparazione al parto non si trovano dei protocolli definitivi e unici, ma molto dipende dal professionista e se il corso è individuale o di gruppo. In linea generale però si può ipotizzare una decina d’incontri se l’intervento è individuale o una dozzina se l’intervento è di gruppo. In entrambi i casi l’intervento può partire dalla 28ª o 30ª settimana di gestazione. Ci sono anche interventi che prevedono un intervento preliminare di una decina d’incontri, a partire dalla 15ª settimana dove si insegna alla partoriente delle tecniche di rilassamento, successivamente si fa passare qualche settimana per poi riprendere l’intervento fino ad arrivare alla 38ª settimana di gestazione.
Anche per quanto riguarda i temi che si affrontano nelle singole sedute non ci sono dei protocolli rigidi, in linea generale nelle prime sedute si utilizza un intervento di psicoeducazione dove si spiega alla partoriente:
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l’anatomia delle zone del corpo interessate per la nascita;
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la fisiologia del parto;
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si ascoltano le idee, le fantasie e le aspettative della futura madre nei confronti del futuro figlio;
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si prendono in considerazione le sensazioni corporee ed emotive/affettive che la futura mamma sta provando riguardo al nascituro;
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si prendono in considerazione i cambiamenti corporei che la donna sta vivendo e la vita di coppia;
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si spiega la relazione mente-corpo e di come la mente coglie i segnali del corpo in uno stato di trance;
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si affinano le capacità di rilassamento durante il corso invitando la futura mamma a farlo anche a casa;
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si rafforza la conoscenza e la consapevolezza del proprio corpo, soprattutto delle zone muscolari addominali, vulvare e perineale.
Le sedute centrali, dalla quarta alla settimana, l’intervento prevede l’insegnamento di specifiche tecniche ipnotiche:
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si insegna la distorsione temporale (il tempo non più inteso lineare ma variabile: “tu avrai tutto il tempo che ti occorre. Potrai farlo scorrere veloce o rallentarlo, come quando fai una cosa piacevole e scorre velocemente o quando ti annoi che sembra fermarsi”) e la distorsione spaziale (tutto quello che ti è vicino potrà perdere d’importanza, potrai imparare a crearti un tuo spazio dove le voci, le luci ed i rumori ti arriveranno attenuati);
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si insegna alla partoriente la tecnica del pugno durante le contrazioni. Le contrazioni vengono associate alla stratta del pugno “e quando sentirai arrivare la contrazione potrai stringere forte il pugno”. Questa “ancora” aiuta la partoriente a portare l’attenzione attiva sul corpo isolandosi al contempo dagli stimoli esterni. Allo stesso modo quando la contrazione passerà si insegna alla partoriente ad aprire la mano e contemporaneamente a rilassare l’utero, il collo dell’utero, il perineo e tutti i muscoli fino all’ano. In questa fase la partoriente ritorna in contatto con l’ambiente circostante.
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Si insegna alla futura madre che le contrazioni si faranno più ravvicinate e più intense, ma a questo punto con la distorsione temporale potrà avere tutto il tempo necessario per recuperare le forze.
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A questo punto si insegna alla partoriente a focalizzarsi sull’essere in due: lei ed il suo bambino e sulle competenze innate di entrambi nel portare a termine il parto.
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Si affronta la fase delle spinte e si prepara la paziente alla fase espulsiva, portando l’attenzione su come la donna arrivi in modo naturale a questa fase agevolando la discesa del feto verso la vulva. Anche in questa fase si pone l’attenzione sulle tecniche di distorsione temporale e spaziale che la paziente ha già appreso ed utilizzato precedentemente e si sottolinea l’importanza dell’essere in due. Una squadra che anche se “gioca” per la prima volta sa già cosa fare, perché geneticamente appreso in centinaia di migliaia d’anni.
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Si procede verso la fase dell’espulsione della placenta, spiegando alla paziente che una volta nato il bambino, potrà sentire ancora delle spinte a causa della necessità di espellere delle parti di placenta, ma anche in questo caso il tutto si svolgerà naturalmente.
Le ultime sedute, dall’ottava per il corso individuale o decima per il corso di gruppo, il percorso prevede:
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un ripasso generale di tutto il corso;
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si affronteranno le emozioni e le sensazioni che la partoriente vive e si è vissuta man mano che il momento del parto si avvicina;
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si può decidere di invitare anche il partner nelle ultime sedute soprattutto se parteciperà al parto. In questo caso si insegna al compagno il massaggio a spirale da farsi durante le contrazioni avanzate e la dilatazione.