Richard Bandler nel suo libro “Il potere dell’inconscio e della PNL” descrive molto bene la cura delle fobie attraverso un modello che potremmo chiamare “Il teatrino”.
Bandler riporta un caso di idro fobia o fobia dell’acqua. Un uomo aveva appreso la fobia dell’acqua dopo un annegamento. Era stato ripescato clinicamente morto, venne salvato grazie a una rianimazione andata a buon fine, tranne per il fatto che l’uomo miracolosamente salvato non riusciva più ad avvicinarsi all’acqua. La paura dell’acqua era così forte che non riusciva nemmeno a farsi la doccia ed era costretto a lavarsi usando un asciugamano bagnato.
Ora sappiamo che il problema ha origini e radici che si alimentano nel passato, ma molte terapie pensano che solo lavorando nel passato il problema si risolva e la fobia scompaia.
Tutte le terapie però concordano che per curare una fobia bisogna
L’autore parte dalla premessa che attraverso più dissociazioni visivo-cinestesiche la persona non vivrà più continuamente e costantemente la come se stesse avendo luogo nel momento presente. La persona apprende a fare un passo indietro, vedere la situazione fobica o l’oggetto fobico da angolazioni diverse dando contenuti emozionali diversi.</span>he il problema sia insopportabile per chi lo vive, finché rimarrà un minimo di guadagno secondario la persona continuerà in modo inconsapevole a ripetere il comportamento fobico.
Articoli correlati: L’importanza di crescere ed essere sé stessi – Narcisista sano vs narcisista patologico – L’importanza di dire NO –
Conoscere anche i minimi dettagli dell’esperienza può essere utile per lo psicologo, per capire il vissuto e le emozioni associate a tale esperienza, ma ai fini terapeutici non aiuta il paziente a guarire.
L’autore spiega in questo modo il suo modello terapeutico antifobico: “….feci osservare tutta l’esperienza al contrario. Facendolo si sarebbe sentito in modo diverso, perché il suo cervello avrebbe elaborato il ricordo in modo diverso. E quando ci sentiamo diversi, riusciamo a fare le cose che prima evitavamo e che ci spaventavano……sono convinto che le persone fobiche (e, in effetti, chiunque sia tormentato da paure, depressione e stati di quel tipo) stiano sostanzialmente eseguendo una qualche forma di suggestione post-ipnotica, che possono aver ricevuto da qualcuno o creato autonomamente.”
Secondo l’autore molti disturbi psicosomatici, le irritazioni cutanee o l’ipertensione e tutti i disturbi connessi con lo stress, funzionano in maniera ipnotica.
CURA VELOCE DELLE FOBIE
-
Immaginatevi seduti su una comoda poltrona di un cinema con lo schermo bianco leggermente sopra il livello degli occhi.
-
Ora, una volta rilassati iniziate a guardare la scena che vi crea una reazione fobica. Potete iniziare da un momento particolare della sequenza (punto 1) e arrivare fino a quando la scena sfuma (punto 2). Tenervi a una distanza di sicurezza emotiva allontanando lo schermo se l’ansia diventa insostenibile.
-
Ora, dissociatevi e uscendo dal vostro corpo entrate nella cabina di proiezione, da dove viene proiettato il film e guardatevi seduti in platea. Continuate a rimandare la scena fobica dalla cabina di proiezione cambiando i colori o la velocità. Mentre fate questo continuate ad osservavi mentre siete seduti in platea a guardare il vostro film.
-
Bene, ora potete scendere dalla cabina di proiezione e rientrare nel vostro corpo. Potete entrare nel film alla fine della sequenza (punto 2) e vivere l’esperienza in uno stato tranquillo e rilassato. Ora che vi trovate alla fine della sequenza potete rimandare indietro il filmato fino all’inizio (punto1). Cambiate i colori e aggiungete una vostra canzone preferita. Potete farlo anche più volte
-
Bene, ora potete ritornare sulla vostra poltrona e riguardare la scena dall’inizio. Se non siete soddisfatti del cambiamento ripetete i punti 3 e 4.